giovedì 28 luglio 2011

 Una cartolina da Giffoni

Che esperienza esaltante, non immaginavo che vivere i dieci giorni del Giffoni Film Festival sarebbe stato così pieno di emozioni!

Innanzitutto l'esordio: tantissimi ragazzi impegnati a ballare il PorPonPof, canzone che è diventata l'inno ufficiale di questa edizione oltre che l'augurio sincero per un futuro migliore.
 
Abbiamo incontrato attori, registi, cantanti, persone dello spettacolo che hanno dato ognuno un assaggio della loro personalità. Sono stati davvero in tanti a presentarsi nella scatola della Capone & BungtBangt Tv, per regalarci i loro pensieri sul futuro alla domanda “che razza di mondo ti do?”. Tra tutti loro, i più coinvolti mi sono sembrati Jovanotti (che ci ha dimostrato stima ed affetto dichiarando che "siamo il futuro",condividendo a pieno la nostra scelta artistica di riciclare, e Rocco Papaleo che oltre a jammare con me si è proposto per una prossima partecipazione in un nostro live. Ma in ogni caso tutti hanno espresso pensieri interessanti su cosa lasciamo alle nuove generazioni... speriamo di diventare sempre più guardiani della Terra e non più i suoi sfruttatori!
 
A proposito di live, il nostro concerto è stato seguito da tantissime persone, con ospiti come Germano Bellavia e Luigi Pelazza delle Iene, che hanno voluto salire sul palco per darci il loro contributo, come segno del loro affetto e stima nei nostri confronti.
 
Gli stessi sentimenti che ho riscontrato nei giorni sucessivi da parte di tutte le persone, adulti e ragazzi, che hanno voluto incontraci. La dichiarazione più bella forse me l'ha fatta il Capo del Servizio d'Ordine quando mi ha detto: “non potevo scatenarmi a ballare per ovvi motivi, ma una delle mie due gambe non ha resistito e si è mossa da sola per tutto il concerto!”

Un complimento sentito devo farlo all'organizzazione, a partire dal patron Claudio Cubitosi, ma che va esteso a tutti i suoi collaboratori. Sono persone che sanno lavorare come orologi svizzeri ma con un cuore ed una leggerezza tipiche degli uomini del sud. I ragazzi delle giurie sono messi sempre al primo posto e si avverte che questa modalità ha sviluppato in loro una notevole capacità critica.

Infatti durante il mio workshop ho avuto un fitto scambio di opinioni con i ragazzi della giuria Master Class, che ho trovato svegli e mai intimiditi dalla notorietà dei personaggi che si sono trovati di fronte volta per volta. Questo lo reputo eccezionale perchè anche per noi, personaggi pubblici, è stimolante avere dei confronti veri e senza filtri, dai quali possiamo davvero imparare tanto!

Insomma, tutto è andato nel migliore dei modi ed io, insieme alla band, torno arricchito ed orgoglioso di aver partecipato e contribuito a questo grande evento artistico-culturale, dedicato alle generazioni future.

L'anno prossimo faremo in modo di esserci ancora!


Maurizio 

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